Io spero si capisca, che sono una che ci mette il cuore.
In quasi tutto, perché se una cosa non mi piace non la prendo in considerazione, ma se mi piace -e mi piace tanto e magari mi emoziona anche- allora è amore.
E’ curiosità, passione, aggregazione.
Ma da sempre mi rende felice avere a che fare con chi investe sudore e intelligenza per i propri luoghi, quelli che ci appartengono un po’ e ci rendono fieri e campanilisti.
Ma perché intelligenza?
Perché per trasmettere un amore per qualcosa non bisogna usare la forza, bisogna far cambiare alle persone il punto di vista, insegnare loro a guardare da un’altra prospettiva.
Farsi conoscere. Apprezzare. Rispettare.
Quindi oggi voglio raccontarti una storia: C’era una volta Via Roma.
Quasi ogni città ne ha una.
Alcune, però, sono davvero speciali. E’ il caso di Via Roma a Reggio Emilia, che sarà uno dei cuori pulsanti del Circuito Off di Fotografia Europea 2016.
Io e Diego saremo lì il prossimo fine settimana, per immergerci in questo microcosmo stravagante e multietnico in compagnia di Ghirba Biosteria, della quale mi sono innamorata nello stesso istante in cui ho letto il motto sul loro buffissimo biglietto da visita: “Mangia che ti passa”.
Ma allora perché si fa riferimento “Questa non è la Via Emilia”? Perché entrambe le strade sono le vie romane all’incrocio delle quali è nata Reggio Emilia.
E così, insieme ad altri blogger, il 7 e 8 maggio mangeremo, cammineremo, esploreremo e soprattutto ascolteremo. Ma chi, esattamente?
Ascolteremo gli abitanti di via Roma.
Tramite l’App gratuita Via Roma Trip potremo citofonare alle loro case e immergerci nelle loro voci, nei racconti di chi, quella social street, la conosce molto bene.
Seguiremo una segnaletica in 3D che sfrutta sedie, poltroncine e mobiletti rigorosamente tutti di color fucsia come invito ad entrare.
Il programma comprenderà due weekend (7-8 e 14-15 maggio) e di cose da fare ce ne saranno davvero a bizzeffe!
Noi ti racconteremo la nostra avventura il 7 e l’8 maggio tramite l’hashtag #fe16viaroma e Snapchat (@marikalaurelli).
Ma cosa succede quando le mostre prendono vita dal caleidoscopio di idee dei locals?
Esperti e pensatori si distribuiranno nei luoghi simboli della strada, proponendo opere create sull’interazione tra artisti e abitanti.
Mi ha colpito molto l’aver appreso che, a questi artisti, gli organizzatori hanno pensato di offrire ospitalità presso le loro case o servizi propri della vita quotidiana: dal taglio di capelli al piatto di pasta.
La solidarietà rappresenta quindi le indistruttibili, toccanti fondamenta di Via Roma a Reggio Emilia.
Più che un viaggio culturale, sarà un viaggio nell’anima.
Un incontro di vite, storie, trascorsi, passioni.
Si, proprio di quelli che piacciono a me.
Per maggiori informazioni ti rimando a questo link.
Se invece non si vede il video qui sotto clicca qui.
[…] tornati in Emilia Romagna per un altro progetto di riqualificazione riguardante Via Roma a Reggio Emilia. Poi abbiamo acquistato un volo e siamo partiti per un weekend totalmente fuori di testa a […]