Souq pittoreschi, immense dune di sabbia, canyon scolpiti, paesaggi da mille e una notte.
Queste sono solo alcuni dei meravigliosi ricordi fotografici che conserviamo delle nostre due settimane in Oman.
Un viaggio che va fatto.
Almeno una volta nella vita.
Due settimane in Oman
Il clima
Noi siamo partiti a novembre, un mese che si è rivelato assolutamente perfetto a livello climatico: caldo ma secco, è stato quindi possibile esplorare senza patire temperature eccessivamente alte.
Proprio per questo motivo da maggio a ottobre, infatti, molti sconsigliano di intraprendere un’avventura in Oman.
L’itinerario
Per le nostre due settimane in Oman ci siamo concentrati sulla parte Nord del Paese, che abbiamo visitato on the road.
Nonostante anche la zona Sud sia ricca di tappe interessanti, abbiamo preferito non esagerare perché nostra figlia non tollera ancora bene i lunghissimi tragitti in auto e non volevamo rischiare di stressare lei e – di conseguenza – anche noi stessi.
Siamo atterratia a Muscat, dove ci siamo fermati 3 notti e due giorni pieni, uno per visitare la capitale ed uno per l’escursione alle isole Daymaniyat.
Ci siamo poi spostati in montagna per due notti, precisamente a Jebel Akhdar, che ci ha regalato ottime esperienze di hiking.
Lasciati questi paesaggi, abbiamo raggiunto Nizwa per tre notti. La cittadina in sé, seppur imperdibile, non richiede moltissimo tempo ma i dintorni sono ricchi di luoghi interessanti.
Dopo Nizwa è stata la volta nella nostra notte nel deserto, a Wahiba Sands.
Semplicemente indimenticabile.
Da lì siamo arrivati nell’autentica e timida Ras Al Hadd, facendo tappa al Wadi Bani Khalid, e ci siamo rimasti per due notti.
Risalendo verso Muscat abbiamo visitato Sur e soggiornato una notte a Tiwi – per goderci il Wadi Shab nelle prime ore del mattino – e le ultime due a Muscat Bay, per un po’ di relax al mare.
In totale abbiamo percorso 1600 chilometri e le tappe sono state adeguate anche per bambini che non sopportano facilmente di stare ore ed ore nel seggiolino, la più lunga è stata infatti di circa tre ore.
Il noleggio dell’auto
Mentre pianificavamo le nostre due settimane in Oman, ci siamo chiesti spesso se convenisse optare per un’auto normale o una 4×4, perché la differenza di prezzo è notevole.
Alla fine abbiamo prenotato un’auto 4×4 con la quale siamo riusciti ad arrivare in totale autonomia anche nei luoghi nei quali è obbligatorio averla: Jebel Akhdar e le dune del deserto.
Se non volete noleggiarla, vi conviene optare per un driver o per i transfer organizzati dagli stessi campi tendati, che però hanno prezzi abbastanza alti.
Vi consigliamo NAB Rent a Car, un’agenzia locale che si è dimostrata sempre pronta nella risposta e nel venirci incontro quando abbiamo avuto dei problemi.
Le strade sono generalmente in ottimo stato.
La sicurezza
L’Oman è in assoluto uno dei paesi più sicuri nei quali siamo mai stati.
Grazie alle sue posizioni politiche neutrali, rappresenta una meta estremamente tranquilla.
L’unica zona da evitare, a detta della Farnesina, è il confine con lo Yemen che comunque non rientra mai nei circuiti turistici.
L’abbigliamento
Durante le due settimane in Oman abbiamo notato tantissime turiste con abiti corti o scollati. Si tratta di un Paese molto tollerante ma questo, a nostro parere, non è un buon motivo per mancare di rispetto ai suoi abitanti. Per evitare ciò, basta coprire spalle e ginocchia.
In alcuni luoghi, come la Grande Moschea Sultan Qaboos di Muscat, sarà necessario coprire anche le caviglie, le braccia e il capo.
Per quanto riguarda il mare o le piscine (o i wadi), nelle spiagge si può tranquillamente indossare il bikini, mentre in quelle pubbliche è bene mantenere un abbigliamento decorso indossando, ad esempio, una t-shirt lunga su un costume intero e un pareo da legare in vita.
Io li avevo sempre a portata di mano nello zaino qualora non fossimo stati soli a fare il bagno.
Il cibo
L’apertura dell’Oman verso altre culture si percepisce sensibilmente quando si entra in contatto con la sua cucina, che racconta di passaggi antichi e tradizioni che hanno lasciato il segno, in un connubio perfetto tra prodotti locali e influenze straniere, soprattutto turche e indiane.
Se siete vegetariani, inoltre, non avrete alcun problema a trovare piatti adatti a voi.
Occhio alle porzioni: sono enormi.
L’accoglienza
L’Oman ci ha indubbiamente sorpresi con i suoi paesaggi e i suoi luoghi da cartolina, superando ogni aspettativa, ma è in realtà con il suo popolo che ci ha conquistati. La gentilezza che abbiamo avuto il privilegio di toccare con mano è qualcosa che porteremo dentro di noi per sempre e che ci fa provare una gratitudine senza pari.
Innumerevoli le persone che si sono fermati per chiacchierare, per regalare qualcosa alla nostra bimba, per scambiare sorrisi e consigli.
E se il souvenir più bello è rappresentato dai ricordi felici, siamo sicuri che gli omaniti non faticheranno a riempire anche il vostro bagaglio.